Si è finalmente concretizzato, con l’inizio dell’anno scolastico, il proposito espresso da tempo e concordato con i Superiori, di aprire nella sede di Shënkoll una struttura di accoglienza per minori bisognosi.
È una Casa Famiglia finalizzata all’accoglienza di ragazzi dagli 8 ai 18 anni segnalati dai Servizi Sociali territoriali. Sono minori carenti di normali riferimenti familiari o perché orfani, o vittime di abbandono o di abusi, o per inadeguatezza delle figure genitoriali, o per altri contesti familiari più disparati e disfunzionali.
La casa famiglia, che corrisponde alla tipologia esistente in Italia, è una struttura che per la sua configurazione ambientale a dimensione familiare, ma soprattutto, per la presenza di una equipe psicopedagogica qualificata con distinte figure professionali, è finalizzata a promuovere e favorire la crescita umana, sociale, culturale e spirituale dei minori che sono ospitati.
La casa è stata intitolata a “Carlo Acutis”, il giovane quindicenne beatificato nel 2020 da Papa Francesco che, fin da piccolo, visse la fede in ogni aspetto della sua vita. Oltre agli interessi normali di un adolescente, Carlo, straordinario devoto dell’Eucaristia, si adoperava anche per aiutare gli ultimi. Tra le sue passioni c’era l’informatica, della quale si serviva per testimoniare la fede attraverso la realizzazione di siti web. Potrà essere per i ragazzi della Casa Famiglia un protettore vicino per età e aspirazioni, e un ottimo modello a cui ispirarsi.
Dopo Xhemi proveniente da Durazzo, e presente fra noi da alcuni mesi, sono già arrivati: Marcell, Klodjan, Erind, Paolo, ragazzi di età che va dai 12 ai 16 anni, accompagnati dalle Operatrici dei Servizi Sociali rispettivamente, di Scutari, Tirana, Kamze, Markatomaj.
La presenza dei Rogazionisti nel Distretto di Lezhë
L’iniziativa si basa sulla secolare esperienza della Congregazione dei Rogazionisti che gestisce opere educative (case famiglia, comunità alloggio, oratori, ostelli, scuole) per minori in Italia e in numerose nazioni del mondo.
La presenza dei Rogazionisti nell’area della Diocesi di Lezhë, è consolidata. La congregazione gestisce la locale parrocchia con cinque centri pastorali (Shënkoll, Rrila, Barbulloj, Tale, Breg Deti), una scuola materna e un Ginnasio nella città di Lezhë. Già dal 1992, nei tempi immediatamente successivi alla caduta del regime, i Padri, venuti come missionari in Albania, si sono resi presenti nel territorio, da subito, con un notevole impegno nella promozione umana e nella testimonianza missionaria, orientati, secondo il loro specifico carisma mutuato dal Fondatore, Sant’Annibale Maria di Francia (1851-1927), soprattutto nell’educazione e formazione dei ragazzi e dei giovani. L’impegno, che tuttora permane e si consolida, risponde alla ferma convinzione che, per poter contribuire fattivamente al recupero sociale dopo la dura esperienza dittatoriale ed atea, occorre investire nell’educazione e formazione dei ragazzi e dei giovani, che sono il futuro del Paese, ai valori umani, morali, sociali e culturali.
MINORI IN SITUAZIONE DI MARGINALITA’ IN ALBANIA
Nel quadro generale delle marginalità che persiste in Albania, si inserisce la triste realtà di numerosi ragazzi e i giovani disagiati d’ambo i sessi che, provenendo da situazioni famigliari precarie o inesistenti, sfuggono al normale processo educativo diventando spesso vittime della devianza, della violenza, della droga e della criminalità. Abbandonati a se stessi, rimangono esclusi da tutte le opportunità di integrazione e di formazione proprie dei ragazzi delle loro fasce di età.
Sono migliaia i minori in Albania che vivono in situazione di disagio e di abbandono per la mancanza di un nucleo famigliare adeguato. Circa 30.000 sono ospitati negli orfanotrofi statali, strutture obsolete e spesso in degrado. Altrettante migliaia vivono di espedienti sulla strada alla mercè di sfruttatori senza scrupoli. In particolare appare particolarmente bisognosa di sostegno l’etnia Rom che conta in Albania una antica e considerevole presenza.
La povertà, nella quale versa una notevole porzione di popolazione, espone anzitutto i minori abbandonati ai rischi di una costante vulnerabilità, essendo esclusi da ogni possibilità di inserimento sociale, culturale ed economico.
Alla già difficile situazione, si è aggiunto il terremoto del 26 novembre 2019 e la successiva pandemia del Covid-19 non ancora debellata. La crisi economica già persistente, acuita da questi fenomeni, ha messo in ginocchio migliaia di famiglie, aggravando la situazione delle fasce più deboli, quali sono i bambini costretti a trascorrere la maggior parte del loro tempo in strada.
RISORSE NECESSARIE ALLA CASA FAMIGLIA
L’ospitalità in casa famiglia garantisce la piena copertura dei bisogni primari di vitto e alloggio, scuola e sostegno scolastico e psicologico, attività ricreative e sportive. Molteplici e dispendiose, pertanto, le risorse necessarie per questa iniziativa che si avvia. Per poter rispondere correttamente a tutto chiediamo la collaborazione dei nostri amici e benefattori, confidando nell’aiuto della Provvidenza.