Giorno di festa, sabato 19 febbraio, a Shënkoll per la commemorazione dei cento anni dalla nascita di Madre Carla Borgheri, Fondatrice della Congregazione delle Suore Missionarie dell’Incarnazione e della Congregazione gemella dei Missionari dell’Incarnazione.
La solenne celebrazione eucaristica in memoria della Fondatrice è stata presieduta dal Parroco, P. Salvatore Reino, e concelebrata dai Padri della comunità rogazionista. Un notevolissimo numero di fedeli, che apprezzano e seguono il servizio che le suore dell’Incarnazione svolgono nella parrocchia, nella scuola materna, nell’ambulatorio medico, nella catechesi, nell’animazione della liturgia, ha voluto partecipare ed esprimere la propria gioia e riconoscenza, come anche l’auspicio per il riconoscimento della santità della venerata Fondatrice. Hanno preso parte alla festa anche rappresentanze delle comunità religiose della Diocesi di Lezhe.
P. Salvatore, nella sua omelia, ha evidenziato la peculiarità carismatica di Madre Carla che si incentra nella contemplazione dell’evento dell’Incarnazione come irruzione del divino nell’umanità, e che viene vissuta oggi dalle sue figlie e dai suoi figli spirituali nelle loro attività missionarie. La carità cristiana per Madre Carla – ha detto P. Salvatore – è essere padre/madre dei propri fratelli e sorelle.
Dopo la celebrazione della Messa, vi è stata la proiezione di un video illustrativo della figura della Madre, per altro descritta nella sua specificità da Sr. Nisha all’inizio della Messa.
Un momento di fraternità e di condivisione gioiosa, con il taglio della torta dove è stato riprodotto il logo del centenario, tenuto presso il salone della Scuola Materna delle Suore ha chiuso la memorabile serata.
Volendo in questa occasione di festa ringraziare le suore per la preziosità del servizio che esse prestano, nello spirito della Fondatrice, alla nostra comunità parrocchiale, P. Salvatore ha evidenziato che le suore dell’Incarnazione sono “suore che parlano poco e lavorano molto”.
L‘augurio è che Madre Carla, resa presente dalle sue figlie, possa ascendere presto all’onore degli altari. (GN)