Fervono i preparativi per il Natale. Siamo negli ultimi giorni della novena che viene svolta nelle diverse Chiese del territorio che ci è affidato. Si comincia all’alba a Spiten, con i ragazzi prima dell’inizio della scuola, si continua a Shënkoll, dopo la messa mattutina, si riprende nel primo pomeriggio a Zejmen e, prima dell’imbrunire, a Barbulloj. La tradizione rogazionista, pensata e realizzata da Sant’Annibale, è rispettata dovunque. Oltre all’annuncio delle profezie previste dalla liturgia, predisponiamo quello che è mancato a Gesù nella grotta di Betlemme. Con alcuni segni spirituali di preghiera, di impegno penitenziale, di fioretti e accompagnati da Santi protettori, prepariamo la culla, il materassino, il cuscino, le coperte, la luce, il fuoco, il vitto per S. Giuseppe e Maria e, perfino, il canto e la musica che accolga degnamente il Santo Bambino che sta per nascere. Sono piccoli segni ma efficaci per risvegliare, soprattutto trai piccoli, la devozione e prepararci spiritualmente alle feste natalizie perchè non si riducano semplicemente a ritrovarsi insieme in famiglia senza considerare l’invitato principale che è Gesù che nasce.(GN)