Sabato scorso, 12 settembre, è stato ordinato sacerdote nella Chiesa cattedrale di Lehza da monsignore Ottavio Vitale, Vescovo diocesano, Don Pashk Ndoj, la cui famiglia, residente a Rrila, ma proveniente dalla Mirdita, fa parte della nostra parrocchia di Shënkoll.

Grande la partecipazione di fedeli e di sacerdoti per l’occasione dell’ordinazione che è rara in questi tempi. I presbiteri e i fedeli tutti, pur distanziati a causa del COVID-19, hanno fatto sentire la gioia e la partecipazione della chiesa locale e nazionale.

Oltre a numerosi sacerdoti e religiosi, hanno partecipato al rito il Nunzio Apostolico e il Vescovo di Sappa.

 In breve il cammino vocazionale di Pashk. Residente a Rrila, dove ha svolto le scuole primarie, partecipava alla vita della parrocchia di Shënkoll. Nell’adolescenza ha vissuto una particolare esperienza di fede presso il santuario di Sant’Antonio a Lach che lo ha posto di fronte all’interrogativo di come impiegare per il Signore la sua vita. Ha scoperto nella preghiera e nella riflessione di essere chiamato alla vita sacerdotale e, dopo il discernimento compiuto con un sacerdote, si è presentato al Vescovo ed è entrato nel seminario di Scutari nel 2011. Dopo il corso regolare di studi di filosofia e teologia è stato ordinato diacono nel 2019. Ora sta conseguendo la licenza in teologia pastorale presso l’Università pontificia del Laterano di Roma, ospitato dai rogazionisti.

Don Pashk ha celebrato la prima messa solenne nella chiesa del suo villaggio, Rrila, domenica 13 settembre alle ore 17:00. Padre Flavio Cavallini, invitato a tenere l’omelia, ha sottolineato l’importanza della vocazione sacerdotale nella vita ecclesiale che Pashk ha generosamente abbracciato.

In questi giorni, prima di rientrare a Roma per finire gli studi, è presente nella chiesa di Shenkoll per la celebrazione le sue prime Sante Messe.

Un augurio corale da parte della nostra comunità per il suo ministero sacerdotale, nella consapevolezza che la vocazione è certamente dono del Signore, ma è anche frutto della preghiera del popolo di Dio, come leggiamo nel Vangelo e come ci ha insegnato Sant’Annibale Maria Di Francia, preghiera che la nostra parrocchia rogazionista rivolge costantemente al Signore della messe.