In Albania sono molti i minori che crescono in famiglie che fanno fatica a sostenersi e a sostenere i propri figli. Si calcola, secondo l’Agenzia Save the Children, che ci siano circa 70.000 famiglie con figli da 0 a 15 anni che hanno gravi problemi economici. L’emergenza coronavirus anche nel Paese delle Aquile sta ulteriormente aggravando la situazione.
Nelle zone rurali, quelle meno abbienti, e che dipendono da piccoli salari giornalieri e quelle appartenenti alla comunità Rom registrano drammatici livelli di disoccupazione e quindi di povertà. Secondo il Ministero dell’educazione, della gioventù e dello sport, dall’inizio della pandemia di Covid-19, circa 10.000 bambine e bambini albanesi sono rimasti esclusi dal sistema scolastico; la maggior parte di questi appartiene ai gruppi sociali più vulnerabili e a famiglie che non possono sostenere le spese per garantire ai propri figli la prosecuzione degli studi mediante l’apprendimento a distanza.
Ma la povertà non è la sola problematica, se ne aggiungono altre e, spesso, più drammatiche quali: violenza domestica, abuso e sfruttamento, dispersione scolastica, morte di un genitore o di entrambi, abbandono, migrazioni e disabilità; sono situazioni che richiedono un pronto intervento a difesa dei minori coinvolti.
Quando l’ambiente familiare, che resta quello naturale da sostenere e difendere, per diverse ragioni non è idoneo, perché inesistente o gravemente compromesso, occorre individuare altre modalità di accompagnamento dei minori. Promuovere interventi di accoglienza residenziale di tipo familiare, volti a promuovere la crescita per quanto possibile serena del minore ed evitarne il collocamento all’interno degli istituti, è una soluzione auspicabile.
Come Rogazionisti, figli di Padre Annibale, volendo essere fedeli alla tradizione caritativa ed educativa della Congregazione, soprattutto in riferimento a minori in difficoltà, apriamo a Shënkoll una Casa Famiglia per rispondere a questa emergenza e ospitare un gruppo di minori nel bisogno. Il nostro progetto si rivolge ai minori più vulnerabili, segnalati dai Servizi Sociali, quelli che non possono accedere ad un accompagnamento adeguato all’interno della loro famiglia e/o che vivono in istituto.
È stato predisposto un progetto per adeguare la struttura a dimensione famigliare che, insieme alla riparazione dai danni del disastroso terremoto del novembre 2019 (non ancora affrontata perché la pandemia di COVID ha bloccato tutto), richiede un intervento che ammonta a circa 150.000 euro.
Ci affidiamo alla Provvidenza e confidiamo nel buon cuore dei nostri amici e benefattori. (GN)●●